Ha esordito quest'anno a metà stagione al timone bianconero, dopo aver deciso di abbandonare il basket giocato, e ha guidato la formazione bianconera a un' ottima seconda parte di campionato: è Daniele Coppola, volto nuovo e giovane delle panchine pistoiesi che si racconta per noi tra passato e futuro.
Ciao Daniele, come hai passato questo periodo di quarantena?
Essendo uno studente ho passato questo periodo prevalentemente a studiare, ritagliandomi però anche molto tempo per accrescere e perfezionare la mia formazione da coach, guardando tanti video online inerenti a clinic e partite di ogni categoria, sia italiane che straniere. Ho sfruttato questi mesi per cercare di imparare sempre più cose e prendere spunti da applicare poi in campo con la mia squadra.
Com'è che ti sei avvicinato al basket e qual è la tua storia sportiva?
Mi sono avvicinato al basket all'età di 6 anni iniziando col minibasket nel Basket Team 87 e proseguendo nelle giovanili del Pistoia Basket col mio primo allenatore Gianni Querci, persona a cui sono molto grato e che mi ha insegnato tanto della pallacanestro. Un'operazione al piede all'età di 9 anni mi ha costretto a fermarmi per due stagioni, per poi riprendere l'attività giovanile facendo parte di squadre molto forti dalle quali ho imparato tanto sia a livello tecnico che di grinta. Ho avuto la possibilità di giocare con atleti che stanno facendo carriera in campionati nazionali, ma soprattutto con un giocatore del calibro di Davide Moretti che, dopo l'ottima carriera nell' NCAA,ha appena firmato con l'Olimpia Milano. A 16 anni sono andato a giocare alla Libertas Montale, ma purtroppo altri due infortuni gravi (rottura del crociato prima e del menisco poi) mi hanno fatto saltare gran parte delle annate. Ho chiuso le giovanili nel Lella Basket, per poi iniziare con i senior proprio all'Audax, ma, accorgendomi che ormai il mio fisico non reggeva più a causa di tutti gli infortuni, ho preso la decisione di appendere le scarpette al chiodo e di dedicarmi completamente alla carriera da coach. Un'attività che avevo già iniziato qualche anno prima, quando capii che le varie operazioni avevano ormai compromesso la mia tenuta in campo.
Che giudizio dai al campionato dell'Audax?
E' stato un campionato a due facce, una prima parte (che ho vissuto da giocatore) un po difficoltosa anche a causa dei cambi di guida tecnica e dell'amalgama di squadra ancora da trovare che ha portato a numerose sconfitte. Nella seconda parte invece ci siamo conosciuti di più, prendendo fiducia dei nostri mezzi e risultando più uniti in campo. Il frutto di tutto ciò sono state diverse vittorie che ci hanno portato a un passo dai playoff. Peccato per l'interruzione della seconda fase, dove potevamo esprimerci al meglio nonostante le due sconfitte iniziali.
Quali sono le prospettive per la prossima stagione dell'Audax?
Sono stati fatti acquisti molto importanti per la categoria, che vanno a colmare le lacune fisiche e tecniche che tanto ci penalizzavano l'anno scorso, oltre a portarci una buona dose di esperienza, necessaria per poter competere in modo ambizioso in questi campionati. Voglio una squadra grintosa, aggressiva e coraggiosa, abbiamo un roster completo in tutti i reparti e sono convinto che con una buona amalgama di squadra potremo raggiungere traguardi importanti.
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